Fernanda
Raineri è
nata in Versilia, a Massa Carrara. Fin da piccola ha avuto passione
per il disegno e la poesia. Passioni che ha tralasciato durante la
gioventù, ma che ha sentito il bisogno di tornare a coltivare, in
questi ultimi anni, precisamente dal 2003.Molte delle sue poesie e
racconti, sono stati premiati in concorsi nazionali ed internazionali
ed inseriti in antologie di diverse case editrici. La sua silloge
poetica di 60 componimenti, è stata pubblicata a Gennaio 2012, dalla
casa editrice Edizioni la Gru di Padova, con il titolo Pulviscolo di
stelle. Ad
Aprile 2013 è stata pubblicata la sua antologia di racconti dal
titolo “Miracolo a Fortaleza” dalla casa editrice Digital Index
di Modena. Nel 2015 sono state autopubblicate le nuove edizioni
dei suoi libri “La
mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante” (anche
in lingua inglese e di cui oggi vi parleremo) e “Il Libro Blu”.
Il
libro: “La storia è ambientata in
Versilia, immersa nella lussureggiante natura della catena delle Alpi
Apuane. Stella e sua sorella Glenda, assieme ai due amici Rebecca e
Frank, appena arrivati dagli Stati Uniti, restano coinvolti in una
serie di eventi incredibili, al limite del soprannaturale. Tutto ha
inizio con un viaggio in mongolfiera fortemente voluto dai ragazzi,
nonostante le perplessità mostrate dai genitori. Ma quella che parte
come un’esperienza unica si trasforma presto in dramma: i quattro,
assieme ad Alfred, il giovane pilota turco della mongolfiera
“Nautilus”, a causa di una turbolenza precipitano nel bel mezzo
del bosco. Stella e i suoi amici non si perdono d’animo e si
avviano in cerca di un sentiero che li riconduca a casa. La loro
attenzione viene attratta da una giovane volpe che, spaventata, trova
rifugio in una fessura nella roccia: incuriositi si avventurano
attraverso l’apertura, scoprendo una grande grotta sotterranea, e
trovando prima alcune monete antiche, poi un vero e proprio tesoro…
E questo è solo l’inizio di un viaggio che li condurrà sempre più
in fondo nelle viscere della terra, in ambienti tanto straordinari
quanto misteriosi, popolati da esseri fantastici…”
Fernanda
Raineri si è resa molto disponibile a rispondere ad alcune mie
domande.
Pietro
De Bonis: “Il vento sul viso, la
meraviglia negli occhi, il paesaggio mozzafiato che si stende a
perdita d’occhio a centinaia di metri in basso: un punto di vista
speciale, unico, che arimarrà impresso sulle retine dei ragazzi per
tutta la vita”. E questo, è solo il
preludio di “La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto
volante”, la fantastica avventura scritta da Fernanda Raineri, che
ho il piacere di ospitare a La rassegna dei libri. Benvenuta,
Fernanda!
Fernanda
Raineri: Ciao, grazie per avermi dato spazio sulla tua
Rassegna e di avermi dato la possibilità di parlare di uno dei miei
libri, o meglio del primo libro da me pubblicato: “La mongolfiera,
il monte Tambura e il tappeto volante”.
Pietro
De Bonis: Il romanzo narra le peripezie
di Stella e Glenda, due sorelle italiane, e dei loro amici americani
Frank e Rebecca; un volo su una mongolfiera chiamata “Nautilus”
li porterà sulle Alpi Apuane dove, dopo un atterraggio di fortuna,
si ritroveranno immersi in un misterioso mondo, fatto di boschi
incantati e di una spelonca che cela un segreto... Come nasce
l’avventura di queste due ragazze e tutto ciò che le accadrà
dopo?
Fernanda
Raineri: L'avventura nasce a seguito del desiderio di una
ragazzina di nome Stella e di due suoi amici americani, di
sperimentare un volo in mongolfiera nel cielo azzurro della Versilia
e delle Alpi Apuane, in una splendida giornata d'agosto. La sorella
Glenda, non troppo convinta di questo volo, viene però coinvolta,
dopo opera di convincimento, da Stella e da i due amici. L'avventura
di queste due ragazze inizia già con l'incontro della mongolfiera a
loro destinata, che porta il nome di “Nautilus” e con il pilota
della mongolfiera: Alfred. Già il nome del balloon è tutto un
programma, visto che ricorda un famoso sommergibile di cui si narra
le avventure nei libri di Jules Verne e poi c'è Alfred, robusto
giovanottone, “troppo abbronzato” e dai connotati non proprio
italiani, che parla con accento Toscano. Questi sono i primi due
elementi che daranno seguito alla grande magica avventura vissuta dal
gruppetto di amici. Durante il volo la mongolfiera, inizierà ad
avere dei problemi, con l'arrivo improvviso e anomalo di una tempesta
di vento, non prevista da nessun bollettino meteorologico. Il
“Nautilus” comincerà a scendere in caduta libera fino a
schiantarsi sulle Alpi Apuane, i quattro giovani ragazzi rimarranno
miracolosamente incolumi mentre di Alfred si perderanno
misteriosamente le tracce... e mi fermerei qui per non scoprire
troppo della storia che segue.
Pietro
De Bonis: L’ambientazione sulle Alpi
Apuane è perché sei stata fisicamente in quei posti? Loro stessi,
in parte, ti hanno suggerito la trama del tuo racconto?
Fernanda
Raineri: Sì ci sono stata diverse volte, ed è un luogo che
consiglio a tutti di visitare, sia per la bellezza dell'ambiente, sia
per il panorama di cui si può godere su queste montagne, che fanno
parte del patrimonio dell'UNESCO. Però devo confessare che
l'ispirazione per il mio racconto mi è venuta un giorno d'estate,
guardandole dal mare. Dalla costa si possono ammirare in tutta la
loro meravigliosa imponenza e maestosità. Luoghi ricchi di
vegetazione, di acqua, di animali, ma anche di grotte come
e di storia: secondo quanto ho appreso,
documentandomi sulla storia di questi luoghi, le prime tracce di
presenza umana risalgono al Paleolitico medio e sono da attribuirsi
all'uomo di Neanderthal del quale è stato scoperto un femore
nella Grotta all'Onda,
situata sulle Alpi Apuane dalla parte del versante della Versilia.
Nel XVI secolo, all’epoca dei Cybo Malaspina, queste montagne,
erano infestate dai briganti che depredavano chiunque osasse
attraversare la strada che portava dal Granducato di Massa a quello
di Modena. Inoltre sempre in questi luoghi, passa la Linea Gotica,
che fu teatro di sanguinose battaglie tra partigiani e tedeschi nel
1944/45. Insomma è un ambientazione perfetta per un racconto come
quello da me scritto, dove l'avventura e le grotte la fanno da
padroni.
Pietro
De Bonis: Un inno, il tuo romanzo, ai
sentimenti quali l’amicizia e ai veri legami, che ci aiutano a
vivere questa vita in maniera più forte e decisa, è così?
Fernanda
Raineri: Non solo un inno all'amicizia, ma anche alla difesa
dell'ambiente in cui i ragazzi vivono la loro avventura. La natura va
preservata e custodita a dispetto di tutti gli interessi economici
che spesso ci girano intorno. Sappiamo che le cave di marmo per
esempio stanno distruggendo intere montagne della catena delle Alpi
Apuane...
Pietro
De Bonis: Ci leggi un breve passo de “La
Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”?
Fernanda
Raineri: “Non avrebbero mai raccontato a nessuno com'era
andata davvero quell'avventura, perché erano consapevoli che la loro
storia avrebbe portato troppi curiosi sul Monte Tambura, rovinando
quel posto ancora incontaminato e spaventando gli animali che
vivevano indisturbati nel loro Habitat”.
Pietro
De Bonis: C’è anche una versione in
lingua inglese, ho letto, vero? Perché questa scelta, Fernanda?
Fernanda
Raineri: Per avere la possibilità di far leggere la mia
storia anche oltre i confini italiani e allargare quindi il pubblico
dei lettori, l'interesse comunque c'è stato visto che ho venduto
copie del libro anche in questa lingua, d'altronde le Alpi Apuane
sono molto conosciute anche all'estero.
Pietro
De Bonis: Il
tuo rapporto con il lettori. Ascolti le loro opinioni? E quanto
arrivano a plasmare la tua scrittura?
Fernanda
Raineri: Diciamo che più che ascoltare, accetto le opinioni,
o meglio le recensioni dei lettori, ... in linea di
massima sono state positive, alcune così così.. però vanno
accettate, come vanno accettate le critiche perché aiutano a
migliorarsi, e poi comunque un libro non può piacere a tutti
troverai sempre lettori a cui non piace. Però
questo libro ha ricevuto più recensioni positive che negative...
Pietro
De Bonis: Ma esiste già il seguito di
“La Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”,
s’intitola “Il libro Blu”. E’ previsto un terzo capitolo?
Fernanda
Raineri: No, in questo momento non ho intenzione di dare un
seguito a questi due libri, anche perché ho in mente altre storie,
tante.. che nulla hanno a che vedere con ciò che ho pubblicato fino
ad ora. Ma non si sa mai potrei avere un ripensamento nostalgico
delle avventure di Stella, Glenda, Frank e Rebecca e creare quindi la
trilogia.
Pietro
De Bonis: Grazie di cuore, Fernanda, per
questa intervista. Dove possiamo acquistare immediatamente “La
Mongolfiera, il Monte Tambura e il tappeto volante”, e perché no
anche il suo seguito “Il libro blu”?
Fernanda
Raineri: Grazie a te per avermi dedicato
un po' del tuo tempo.. I miei libri sono acquistabili in tutte le
librerie online e possono essere prenotati in tutte le librerie
fisiche.